a cura dell'associazione Ryuseikai - Torino Naginata Club







    La naginata è una sorta di alabarda giapponese che si presenta come un bastone sulla cui cima è attaccata una lama. Nasce come arma dei monaci guerrieri (yamabushi) alla fine dell’epoca Nara (71-784 dC). La sua lunghezza, permetteva sia di tenere a debita distanza gli avversari armati di katana (spada giapponese dalla lama ricurva) durante i combattimenti corpo a corpo, sia come arma tattica per “creare spazio” durante gli scontri sui campi di battaglia. La tradizione vuole che venisse anche usata per falciare le tibie dei cavalli avversari negli scontri di cavalleria. Durante le epoche successive le sue dimensioni vennero ridotte da due metri e ottanta a due metri e trenta circa. Durante il periodo Edo (1603-1867 dC), che fu caratterizzato da una pace duratura, la naginata divenne arma favorita dalle donne di famiglia samurai, che unirono allo spirito combattivo e marziale movimenti aggraziati ed armoniosi. Fino alla seconda guerra mondiale la pratica della naginata era parte del programma scolastico femminile, mentre ai ragazzi era riservato il kendo. Dopo la resa del Giappone nel 1945, gli americani proibirono la pratica delle arti marziali fino al 1952. Nel 1955 venne fondata la Zen Nihon Naginata Renmei con lo scopo di promuovere in tutto il mondo la naginata, codificandone kihon (basi), kata (forme stilizzate di combattimento) e regolamenti.



    Ogni lezione inizia con il saluto rituale, in segno di rispetto verso il maestro ed i praticanti. Segue un breve riscaldamento (taiso) atto a preparare sia il corpo che la mente alla pratica della naginata. A questo seguono i kihon, cioè gli esercizi di base: tramite la costante ripetizione dei kihon il praticante raggiunge poco per volta la comprensione e la padronanza della tecnica..
I kihon comprendono:
  • ASHI SABAKI
  • (movimento dei piedi)
  • TAI SABAKI
  • (spostamento del corpo)
  • KAMAE
  • (guardie)
  • DATOTSU
  • (colpi fondamentali)


        La pratica può continuare con o senza l’ausilio dell’armatura (bogu) che prepara all’attività agonistica e ad una efficace simulazione di combattimento.


     SHIKAKE - OOJI
        Si tratta di 8 forme codificate di combattimento che necessitano di tempismo, coordinazione e pulizia di movimento.
     LO SHIAI

        Si tratta di un vero e proprio combattimento in cui gli atleti mirano a colpire i bersagli codificati sull’avversario con la giusta tecnica ed il giusto spirito (KI-KEN-TAI ICHI).











        Per le sue caratteristiche la naginata è una disciplina adatta a tutti senza distinzione di sesso o di età.
        Garantisce infatti un’attività fisica completa, sviluppa i riflessi e la consapevolezza del proprio corpo, favorisce la coordinazione e la corretta respirazione.
        Inoltre lo stimolo della competizione (sia combattimento in armatura -shiai- che gare di shikake-ooji - engi) contribuisce allo sviluppo di un sano spirito sportivo unito alla disciplina mentale.



    La divisa del praticante è composta da:
    - un keikogi bianco (kimono da allenamento) a manica corta
    - un hakama (ampia gonna-pantalone) blu o nera.

        L’arma è formata da un bastone a sezione ovale di quercia bianca o rossa sulla cui estremità è fissata una lama di bambù.


        L’armatura, o bogu, è simile a quella usata nel kendo: differisce nei para-polsi (kote) e nell’aggiunta dei para-stinchi (sune ate).








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